L’opera venne commissionata da Tanai, diminutivo francesizzato di Jacopo, de’ Nerli, per collocarla sull’altare di famiglia dove si trova tuttora. Mancando una documentazione certa sulla tavola, nel tempo sono state formulate varie ipotesi di datazione, che divergono soprattutto sulla questione se il dipinto sia stato eseguito prima o dopo il viaggio a Roma di Filippino (1488-1493). Berenson e Adolfo Venturi leggevano dettagli classici nell’architettura e in alcuni particolari che facevano pensare a una conoscenza diretta dei modelli antichi visti nella città eterna. Altri (come Sharf, Mengin, Berti, Baldini), la ritengono invece anteriore, legandola ad altre importanti opere di rinnovo degli altari di Santo Spirito, come la commissione della Madonna Bardi a Botticelli, databile al 1485. Ricerche recenti su documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze avvalorano l’ipotesi che il dipinto sia stato commissionato ed eseguito da Filippino prima del sul viaggio a Roma, proponendo una datazione tra il 1485 e il 1488 (da Wikipedia).